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20 questions
Quali sono i temi principali delle Canzoni di Leopardi?
l'infelicità umana.
l'infelicità di Leopardi nel borgo natio di Recanati.
la polemica contro il mito del progresso.
l'amor di patria e il confronto tra presente e passato.
Ultimo canto di Saffo, vv. 46-49, 61-62.
"Arcano è tutto,/
fuor che il nostro dolor. Negletta prole/
nascemmo al pianto, e la ragione in grembo/
de’ celesti si posa. [...]/
vivi felice, se felice in terra/
visse nato mortal."
In questi versi si consuma il passaggio
dall'erudizione al bello.
dal bello al vero.
dal "pessimismo storico" al "pessimismo cosmico".
dal "pessimismo cosmico" al "pessimismo storico".
Il termine idillio in Leopardi indica una poesia che tratta
argomenti pastorali e bucolici.
argomenti inerenti alla sua vita interiore.
argomenti relativi all'infinità del tutto e al bello assoluto.
argomenti di polemica filosofica anticristiana.
Il Passero solitario fu composto
insieme agli Idilli, come si evince dalla sua collocazione.
come ultima delle Canzoni prima degli Idilli.
insieme ai Grandi Idilli, come si evince dalla metrica.
insieme ai Grandi Idilli, come si evince dal tema e dall'atmosfera.
Nell'Infinito Leopardi esprime
il piacere indefinibile che nasce dall'immaginazione.
il suo disprezzo per "l'infinita vanità del tutto".
la sua sofferenza per l'infinita infelicità umana.
il suo desiderio di andare via dall'angusto borgo di Recanati.
La canzone libera leopardiana è caratterizzata
dall'uso degli endecasillabi sciolti in strofe di lunghezza variabile.
dall'abbandono della rima per l'assonanza e dall'assenza di strofe.
dall'alternanza di endecasillabi e settenari e il libero ricorrere delle rime.
dall'alternanza di endecasillabi e settenari in strofe di lunghezza fissa.
A Silvia, vv. 60-63:
"All’apparir del vero/
tu, misera, cadesti: e con la mano/
la fredda morte ed una tomba ignuda/
mostravi di lontano."
Silvia qui rappresenta:
la speranza.
il piacere.
l'amore.
la felicità.
Nel Canto notturno di un pastore errante dell'Asia il protagonista giunge alla conclusione che
la condizione della luna e quella dell'uomo sono identiche.
la condizione della luna e quella dell'uomo sono profondamente diverse.
la condizione umana è più felice di quella delle semplici pecore.
la condizione delle pecore e quella dell'uomo sono identiche.
Nella Quiete dopo la tempesta Leopardi espone la tesi per cui
il piacere nasce dal vago e dall'indefinito.
il piacere nasce dalla consapevolezza del vero.
il piacere nasce dall'attesa del piacere.
il piacere nasce dallo scampato pericolo.
Il sabato del villaggio, vv. 48-51:
"Godi, fanciullo mio; stato soave,/
stagion lieta è cotesta./
Altro dirti non vo'; ma la tua festa/
ch'anco tardi a venir non ti sia grave."
In questi versi Leopardi invita il fanciullo
a sperimentare le gioie della vita senza attendere la giovinezza.
ad attendere con fiducia l'arrivo del prossimo giorno festivo, cioè la domenica.
a non avere fretta di crescere, perché la giovinezza lo deluderà.
a non vivere con pesantezza la stagione primaverile e il giorno di festa.
La ginestra, vv. 49-51:
"Dipinte in queste rive/
son dell'umana gente/
le magnifiche sorti e progressive."
Con questi versi Leopardi
esprime la sua commozione di fronte al paesaggio vesuviano.
esprime la sua fiducia nel progresso del genere umano.
polemizza con la fiducia ottocentesca nel progresso.
ricorda il progresso che Napoli raggiunse in quegli anni.
L'espressione social catena che Leopardi adopera nella Ginestra indica
la solidarietà tra tutti gli uomini nella lotta contro la natura.
un sistema sociale nuovo basato su giustizia e amore.
il legame con la società che impedisce all'uomo di essere libero.
la società a lui contemporanea che egli fortemente critica.
La ginestra nell'omonima poesia rappresenta
la "natura onnipossente" che riesce a manifestarsi in ogni luogo della terra.
la bellezza della natura che riesce a emergere anche nei luoghi più desolati.
Leopardi stesso e il suo atteggiamento verso il mondo e il suo secolo.
l'uomo dell'Ottocento che crede nel progresso e nella religione.
Le Operette morali di Leopardi sono
per lo più dialoghi con personaggi sia reali sia di fantasia, di tono ironico e satirico, che trattano temi filosofici.
un trattato filosofico sistematico fatto di brevi capitoli sulla teoria del piacere e il rapporto tra uomo e natura.
un diario personale in cui si leggono appunti vari e riflessioni sparse pubblicato postumo.
la traduzione dei Dialoghi dello scrittore greco di epoca imperiale Luciano Samosata.
La conversione di Manzoni a un fervente cattolicesimo ebbe come conseguenza
un immediato inaridimento dell'ispirazione poetica.
la riscrittura del Fermo e Lucia nei Promessi sposi.
la rinnegazione del suo sostegno alla causa risorgimentale.
un mutamento nelle idee letterarie e l'inizio della fase creativa.
Il cinque maggio, vv. 85-94:
"Ahi! forse a tanto strazio/
cadde lo spirto anelo,/
e disperò: ma valida/
venne una man dal cielo,/
e in più spirabil aere/
pietosa il trasportò;//
e l’avviò, pei floridi/
sentier della speranza,/
ai campi eterni, al premio/
che i desideri avanza"
Qui Manzoni si riferisce
alla Fede e alla conversione in punto di morte di Napoleone.
alla Vittoria e alla ascesa di Napoleone tra gli dèi dell'Olimpo.
alla Gloria e alla consacrazione di Napoleone tra i grandi della storia.
a Dio e all'aiuto miracoloso ricevuto da Napoleone per fuggire da Sant'Elena.
Nei cori delle sue tragedie, tra cui l'Adelchi, Manzoni dà voce
a un personaggio collettivo partecipe della vicenda, come nella tragedia greca.
alle sue personali riflessioni e interpretazioni degli eventi messi in scena.
ai pensieri dei protagonisti in forma di monologhi interiori.
ai personaggi minori che avrebbero altrimenti poco spazio nelle altre scene.
Il "sugo di tutta la storia" dei Promessi sposi è che
la Provvidenza divina è imprevedibile e alla fine premia i malvagi e punisce i buoni.
bisogna essere ottimisti e avere fiducia verso il mondo, la vita e gli altri uomini.
anche chi è privo di colpe non può sfuggire al male: l'unico rimedio è affidarsi alla fede in Dio.
la Chiesa è l'unica istituzione, voluta dalla Provvidenza divina, a cui l'uomo può affidarsi.
Nella terza e definitiva edizione dei Promessi sposi (la "Quarantana") Manzoni risolve la questione della lingua adoperando
il fiorentino letterario del '300.
il fiorentino parlato a Firenze nel suo tempo.
il dialetto milanese della borghesia colta.
l'italiano parlato dal popolo e dalla gente comune.
Negli ultimi anni della sua vita Manzoni
si dedica alla scrittura di saggi per difendere il suo romanzo dalle critiche ricevute.
cominicia una nuova revisione dei Promessi sposi mai portata a compimento.
dopo la morte della moglie prende i voti e vive in convento fino alla morte.
rinnega il romanzo storico e si dedica alla storiografia e alla linguistica.
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