No student devices needed. Know more
51 questions
Nell’Antico Testamento _____ non resiste alla tentazione di adorare gli idoli.
il popolo ebraico
Enos
Noè
Mosè
Secondo _____, Dio avrebbe mandato un uomo capace di trasformare il cuore delle persone.
Noè
i patriarchi
Abramo
i profeti
Mentre l’uomo e la donna cedono alla tentazione del serpente, Gesù _____ diavolo.
dialoga con il
rifiuta di rispondere al
vince le tentazioni del
evita di contestare il
Nella prima tentazione, Gesù, di fronte alla richiesta di trasformare i sassi in pane, dimostra di
voler portare benessere materiale.
voler rifiutare l’accumulo di beni materiali.
voler compiere miracoli ma non in pubblico.
saper compiere miracoli.
Nella seconda tentazione, Gesù, portato dal diavolo sul punto più alto del Tempio di Gerusalemme,
distrugge quel luogo ormai inutile.
non vuole apparire grande con gesti spettacolari.
trasforma quel luogo in una chiesa.
compie un miracolo diverso da quello richiesto.
Nella terza tentazione, Gesù, portato dal diavolo su un monte altissimo, fa capire che
non vuole impadronirsi del potere.
i suoi seguaci devono desiderare il potere.
vuole togliere il potere ai romani.
tutti i popoli saranno a lui sottomessi.
Gesù è tentato di cedere alla seduzione del male
solo al termine del suo digiuno nel deserto.
solo quando è lontano dalla folla.
soprattutto quando si trova in mezzo ai peccatori.
nel corso della sua vita.
Nel racconto delle tentazioni nel deserto, il diavolo
contesta le Sacre Scritture.
non cita mai le Sacre Scritture.
cita le Sacre Scritture.
dimostra di non conoscere le Sacre Scritture.
Nel racconto delle tentazioni nel deserto, Gesù
smaschera i falsi valori.
incide i dieci comandamenti sulla pietra.
rimprovera i giudei che adorano il vitello d'oro.
fa scaturire l'acqua dalla roccia.
Il racconto delle tentazioni nel deserto insegna che per Gesù i veri valori sono la povertà, l'umiltà e
il silenzio.
il lavoro.
il servizio.
la castità.
Nel brano delle Beatitudini, Gesù ci ricorda Mosè perché parla
nel deserto.
nel Tempio.
in una sinagoga.
su un monte.
Nel brano delle Beatitudini, Gesù dichiara beate alcune categorie di persone che la società di solito
disprezza.
valorizza.
premia.
imita.
Gesù indica come modelli di comportamento coloro che
pregano in pubblico e digiunano più del dovuto.
fanno molte offerte di denaro al Tempio.
s’impegnano per costruire un mondo più giusto.
godono della stima dei capi religiosi.
Nelle Beatitudini la parola “beati” si può intendere così: “mi congratulo con voi perché
siete apprezzati da tutti per le vostre qualità“.
siete nel giusto e sarete ricompensati“.
sapete far valere i vostri diritti“.
avete avuto successo“.
Gesù dichiara beate alcune categorie di persone perché sono
povere ma apprezzate dalla società.
coraggiose di fronte alle ingiustizie e vincenti.
nella condizione giusta per entrare nel regno di Dio.
già pienamente realizzate e felici.
Nel Vangelo di Matteo, le Beatitudini sono
quattro.
otto.
dieci.
dodici.
Per Gesù la legge di Mosè
impedisce che l'uomo commetta il peccato.
è dannosa.
è diventata inutile.
rimane ancora valida.
In base al messaggio delle Beatitudini, i veri cristiani sono coloro che
amano Dio e il prossimo in modo gratuito.
rispettano le leggi di Dio.
sono apprezzati da tutti per come vivono la propria fede.
conoscono molto bene il Vangelo.
Gesù rivolge il messaggio delle Beatitudini
ai pagani.
ai giudei.
ai suoi discepoli.
a tutti i presenti.
Solo i discepoli di Gesù possono capire fino in fondo il messaggio delle Beatitudini perché
sono più buoni degli altri.
sono più intelligenti degli altri.
lo vedono già realizzato nel loro Maestro.
lo hanno messo in pratica in modo perfetto.
Nella prima beatitudine, Gesù dice: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno
di Davide".
dei cieli".
dei giusti".
degli umili".
Secondo il Vangelo, la caratteristica propria dei “poveri in spirito” è
l'egoismo.
la mancanza di empatia.
la lotta per un mondo più giusto.
l’umiltà.
La parola “povero” presente nella prima beatitudine indica più precisamente
il mendicante.
il contadino.
il prigioniero.
il ricco ridotto in miseria.
Secondo il Vangelo, "i poveri in spirito"
sono felici perché sono poveri.
non sono mai soddisfatti di ciò che possiedono.
riconoscono come dono ciò che hanno.
pensano più a se stessi che agli altri.
Secondo il Vangelo, "i poveri in spirito"
si mettono al servizio degli altri.
parlano spesso del bene che hanno fatto agli altri.
non provano sentimenti.
pensano solo al proprio tornaconto.
Secondo il Vangelo, per entrare nel regno dei cieli, occorre soprattutto
non commettere peccati.
morire per una nobile causa.
essere poveri.
amare in modo gratuito.
Gesù
non è un "povero in spirito".
è il "povero in spirito" per eccellenza.
non vuole che i suoi discepoli siano "poveri in spirito".
chiede ai "poveri in spirito" di essere umili.
Alle persone che dichiara beate, Gesù promette una felicità
solo presente.
solo futura.
presente e futura.
imprevedibile.
Gesù dice: "Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno
esaltati".
consolati".
risarciti".
vendicati".
La caratteristica propria di “quelli che sono nel pianto” è
la sofferenza per il male presente nel mondo.
la lotta nonviolenta.
la compassione.
la sincerità.
Secondo Gesù, "quelli che sono nel pianto" sono beati perché
soffrono.
si sono abituati alla sofferenza.
vogliono soffrire.
sono coscienti del male e non lo accettano.
Gesù dice: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno
ascoltati".
ricompensati".
saziati".
difesi".
La caratteristica propria di “quelli che hanno fame e sete della giustizia” è
il desiderio che tutti siano accolti e amati.
la saggezza.
l’umiltà.
la capacità di sopportare le ostilità.
Secondo i Vangeli, la giustizia si realizza soprattutto se
i peccatori vengono puniti.
il popolo ebraico riconquista la libertà.
regna l'amore tra gli uomini.
ognuno rivendica i propri diritti.
Gesù dice: "Beati i miti, perché avranno in eredità
la casa".
la terra".
un tesoro".
un regno".
La caratteristica propria dei “miti” è saper
essere altruisti.
agire secondo coscienza.
perdonare le offese ricevute.
combattere il male facendo il bene.
Secondo i Vangeli, "i miti"
s'impongono all'attenzione degli altri con ogni mezzo.
sono famosi in tutto il mondo.
hanno successo con estrema facilità.
costruiscono buone relazioni con gli altri.
Gesù dice: "Beati i puri di cuore, perché vedranno
la pace".
la verità".
Dio".
Gesù".
La caratteristica propria dei “puri di cuore” è saper
agire secondo coscienza e verità.
aiutare chi è nel bisogno.
ignorare chi li disprezza.
essere gentili.
Nei Vangeli, "i puri di cuore" indicano coloro che
soffrono per il male ricevuto.
sono sinceri e onesti.
perdonano chi li ha feriti.
lottano per la giustizia.
Gesù dice: "Beati i perseguitati per la giustizia, perché
hanno diritto alla libertà".
sono stati coraggiosi".
di essi è il regno dei cieli".
sopportano ogni tipo di prevaricazione".
La caratteristica propria dei “perseguitati per la giustizia” è
la lotta per un mondo giusto nonostante le ostilità.
il desiderio di dominare il mondo con ogni mezzo.
l'aspirazione al potere politico.
il rifiuto di ogni forma di violenza.
Nei Vangeli, "i perseguitati per la giustizia" sono coloro che
vivono in carcere per aver commesso molti reati.
trasgrediscono le leggi e vivono nella paura di essere arrestati.
fanno il male a fin di bene.
hanno il coraggio di difendere gli oppressi.
Gesù dice: "Beati i misericordiosi, perché
sopportano le persecuzioni".
difendono i deboli e gli oppressi".
troveranno misericordia".
costruiranno la pace nel mondo".
La caratteristica propria dei “misericordiosi” è saper
perdonare e prendersi cura del prossimo.
pentirsi dei propri peccati.
confidare in Dio anziché in se stessi.
essere sinceri e onesti in ogni circostanza.
Gesù dimostra di essere misericordioso quando
caccia i mercanti dal Tempio.
perdona i suoi crocifissori.
accusa gli scribi e i farisei d'ipocrisia.
piange di fronte a Gerusalemme.
Gesù dice: "Beati gli operatori di pace, perché
sono amati da Dio".
saranno stimati da tutti".
subiranno il martirio".
saranno chiamati figli di Dio".
La caratteristica propria degli “operatori di pace” è saper
lottare con coerenza per il bene comune.
soccorrere le vittime della guerra.
riconciliare le persone che sono in lotta tra loro.
essere compassionevoli.
Shalom è una parola ebraica che significa pace ma anche
pienezza di vita e salvezza.
studio e ricerca della verità.
amore e amicizia.
emozione e sentimento.
Gesù insegna il valore dell'amore vicendevole
quando a dodici anni discute con i maestri della legge.
quando va a trovare Marta e Maria.
durante le nozze di Cana.
durante l'Ultima cena.
Gesù dice agli apostoli: ”Vi do un comandamento _____: che vi amiate gli uni gli altri.”
diverso
nuovo
impegnativo
semplice
Explore all questions with a free account