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Nella prima beatitudine, Gesù dice: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno
di Davide".
dei cieli".
dei giusti".
degli umili".
Secondo il Vangelo, la caratteristica propria dei “poveri in spirito” è
l'egoismo.
la mancanza di empatia.
la lotta per un mondo più giusto.
l’umiltà.
La parola “povero” presente nella prima beatitudine indica più precisamente
il mendicante.
il contadino.
il prigioniero.
il ricco ridotto in miseria.
Secondo il Vangelo, "i poveri in spirito"
sono felici perché sono poveri.
non sono mai soddisfatti di ciò che possiedono.
riconoscono come dono ciò che hanno.
pensano più a se stessi che agli altri.
Secondo il Vangelo, "i poveri in spirito"
si mettono al servizio degli altri.
parlano spesso del bene che hanno fatto agli altri.
non provano sentimenti.
pensano solo al proprio tornaconto.
Secondo il Vangelo, per entrare nel regno dei cieli, occorre soprattutto
non commettere peccati.
morire per una nobile causa.
essere poveri.
amare in modo gratuito.
Gesù
non è un "povero in spirito".
è il "povero in spirito" per eccellenza.
non vuole che i suoi discepoli siano "poveri in spirito".
chiede ai "poveri in spirito" di essere umili.
Alle persone che dichiara beate, Gesù promette una felicità
solo presente.
solo futura.
presente e futura.
imprevedibile.
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